Prima la Comunità -

EMILIA ROMAGNA: la Medicina di gruppo Julian Tudor Hart Ferrara

Prendersi cura della comunità di persone assistite richiede di mettere in atto pratiche orientate alla trasformazione sociale


La Medicina di gruppo Julian Tudor Hart (“MdG JTH”) nasce nel 2019 a Barco, un quartiere della prima periferia nord di Ferrara. Sin dalla sua nascita, la MdG JTH è stata fucina di diverse progettualità sperimentali. Il personale dell’ambulatorio, infatti, è parte della Campagna Primary Health Care Now or Never (“Campagna PHC”), un gruppo nazionale di professioniste/i della salute che dal 2017 è impegnato in un profondo rinnovamento delle cure primarie, ispirato ai principi della Primary Health Care (PHC).[1] In quest’ottica, nel 2021 la Campagna PHC ha pubblicato il Libro Azzurro, una proposta di riforma dell’assistenza territoriale in Italia (Campagna PHC 2021).

Alla base delle sperimentazioni promosse dalla MdG JTH vi è l’idea secondo cui, per far sì che il presidio possa esplorare i bisogni reali del territorio e prendersi cura della comunità di persone assistite, sia necessario mettere in atto pratiche orientate alla trasformazione sociale. Secondo la teoria del “Quadrilatero della formazione in salute” (Ceccim e Feurwerker 2004), affinché questo accada devono essere messi in relazione e comunicazione quattro vertici: l’equipe di professionisti, la comunità, i formandi e i gestori-amministratori.

La prima sperimentazione della MdG JTH è il “Distretto geoeducativo” (DG), un dispositivo finalizzato a creare quella simbiosi lavoro-formazione/pratica-teoria necessaria affinché le pratiche lavorative siano costantemente oggetto di riflessione, analisi e (auto)formazione. Attualmente ne fanno parte quattro medici di Medicina generale (MG), due collaboratrici di studio, un medico igienista, due antropologhe e altri giovani medici in MG (Panajia e Barbetta 2022). [2]

Un’ulteriore sperimentazione avviata dalla MdG JTH, in collaborazione con gli altri attori del DG, è il Laboratorio di partecipazione comunitaria (LPC). Secondo le prospettive della MdG JTH, l’importanza della partecipazione è da considerarsi in chiave “salutogenica”, ossia come possibilità di aprire spazi per la tessitura di relazioni attraverso le quali guadagnare un maggiore potere sulla propria vita (Consoloni 2023). Sebbene l’obiettivo predeterminato fosse quello di produrre un percorso di empowerment per la comunità, nel corso del tempo il LPC ha anche posto sotto scrutinio critico i concetti di “comunità”, “territorio” e “partecipazione”, al fine di inventare pratiche di promozione della salute calate sul contesto e dotate di senso per le persone che prendevano parte al processo.

Il gruppo del LPC, costituitosi nel febbraio 2022, è composto stabilmente da circa venti persone, tra cui: personale della MdG JTH, membri del DG, persone referenti dell’associazionismo locale [3], abitanti del territorio e persone assistite dalla MdG. Le attività del LPC si sono articolate mediante incontri mensili o bimestrali, durante i quali si sono succedute diverse fasi:

Particolare rilevanza ha avuto in questo processo il concetto di sostenibilità, legata anche all’importanza di “mettere a sistema” le competenze sviluppate nel corso di questa sperimentazione per poterle trasferire ad altri contesti o ad attori che potrebbero subentrare in futuro. Nel corso della progettualità è infatti emerso come “fare comunità” richieda risorse non affatto scontate (tempo, competenze, relazioni).

NOTE

[1] La Campagna PHC è nata tra il 2017 e il 2018 con l’obiettivo di promuovere una riforma delle cure primarie basata sui principi della Primary Health Care di tipo Comprehensive (PHC-C). Il suo nome è infatti un richiamo al World Health Report pubblicato nel 2008 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dal titolo “Primary Health Care (Now More Than Ever)”, nel quale si rimarcava la necessità di adottare modelli di PHC-C per lo sviluppo di sistemi sanitari efficaci, efficienti ed equi, in grado di rispondere alle transizioni demografiche, epidemiologiche e sociali degli ultimi decenni. La Campagna mutua lo slogan dell’OMS trasformandolo in “Now or Never”, sottolineando l’urgenza di un cambio di paradigma e sostenendo che il tempo per agire è “adesso o mai più”. Per approfondire si rimanda al sito della Campagna PHC: https://2018phc.wordpress.com/ [ultima visualizzazione 28/07/2023]

[2] Oltre alle persone facenti parte del Distretto geoducativo, partecipano al presidio JTH tre infermiere professionali e due infermiere di Famiglia e Comunità.

[3] In questo processo ha giocato un ruolo fondamentale la Cooperativa Castello: sia perché l’ambulatorio si colloca fisicamente in un complesso abitativo costruito dalla Cooperativa stessa negli anni Settanta (in cui risiedono anche parte dei suoi pazienti), sia perché all’interno della Cooperativa opera l’associazione “Intorno A te”, che ha contributo alla mappatura del territorio. Per approfondire: https://www.coopcastello.org/associazione-intorno-a-te-punto-servizi-solidali/ [ultima visualizzazione 28/07/2023]

BIBLIOGRAFIA

CAMPAGNA PHC: CAMPAGNA PRIMARY HEALTH CARE NOW OR NEVER (2021). Il Libro Azzurro per la Riforma delle Cure Primarie in Italia. Applicare il modello della Primary Health Care. Disponibile a: https://2018phc.files.wordpress.com/2021/09/libroazzurro_1v.pdf [ultima visualizzazione 28/07/2023]

CECCIM, R. B., FEUERWERKER, L. (2004). “O quadrilátero da formação para a área da saúde: ensino, gestão, atenção e controle social”. Physis: revista de saúde coletiva, 14(1): 41-65.

CONSOLONI M. (2023). Fare comunità. Per un’antropologia delle cure primarie. Tesi di Dottorato, Corso di Dottorato in Storie, Culture e Politiche del Globale, Università di Bologna.

PANAJIA A., BARBETTA D. (2022). “Medicina Generale ‘Julian Tudor Hart’: elementi di gestione a livello di prossimità orientati alla PHC”. In: Monografia sulla Primary Health Care Vol. 2. Perugia: Cultura e Salute Editore.

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