Prima la Comunità -

EMILIA ROMAGNA: I “Talenti sociali” – Unione Colline Matildiche (Reggio Emilia)

La Casa della salute di Puianello
(dalla monografia del PHC: Sistema salute pagg 487-488)
Alessandro Roberto Cornio, Elena Sciurpa, Federica Cirlini, Sistema Salute. La rivista italiana di educazione sanitaria e promozione della salute, vol. 66, n.4, ottobre-dicembre 2022


….. “Tra i tanti progetti che sono stati attivati durante il percorso spicca l’esempio dei Talenti Sociali. Questo tavolo di lavoro aveva la finalità di sperimentare nuove strategie di aggancio e sostengo dei soggetti vulnerabili, in particolare di coloro che non arrivano ancora ai servizi perché non pensano di necessitarne, ma allo stesso tempo potrebbero necessitarne in un futuro prossimo e non riescono ad essere agganciati in tempo dai servizi.

Gli obiettivi su cui si è lavorato con questo progetto sono stati:

Questo esperimento ha messo alla prova il territorio e i servizi per capire se la Comunità è pronta a diventare risorsa utile nel processo di salutogenesi. Il progetto, inoltre, ha portato i professionisti sanitari a dedicare ascolto ai Talenti Sociali, così da individuare le criticità di soggetti vulnerabili in tempo. Si tratta di interlocutori insoliti (baristi, fornai, parrucchieri, edicolanti, commessi di supermercati, farmacisti ecc.), apparentemente lontani dal lavoro sociosanitario, ma che per la loro attività possono avere uno sguardo diretto su situazioni sociali critiche: è come se fossero dei “sensori”, il prolungamento del PUA e degli sportelli sociali sul territorio, persone che nella quotidianità leggono le preoccupazioni e i nuovi bisogni del territorio e della Comunità.

È stato quindi indetto un incontro con i Talenti Sociali e si è discusso delle risorse che avrebbero potuto offrire al progetto. Qualcuno era un po’ disorientato e non sapeva di essere un Talento Sociale, mentre altri, soprattutto coloro che avevano partecipato al percorso già nei tavoli precedenti, avevano le idee maggiormente chiare. L’ingaggio richiesto consisteva nel fungere da “sensori” rispetto ai bisogni di Salute della comunità, garantendo i legami tra le diverse istanze e le istituzioni, facendosi da tramite tra i cittadini in difficoltà e i servizi, ad esempio, mettendo a disposizione all’interno dei loro negozi uno spazio informativo dedicato ai servizi socioassistenziali e sanitari del territorio (con la possibilità di distribuire numeri utili, ecc.) e parlando con i clienti e capendo quali potessero essere i loro bisogni di salute.

L’ingaggio non prevedeva di invadere la privacy dei clienti, ma solo capire quali fossero le esigenze della Comunità nel suo complesso. Hanno aderito all’iniziativa 44 Talenti Sociali (commercianti, negozianti di vicinato, farmacie ecc.) su tutti i comuni dell’Unione. La loro azione ha assunto un ruolo ancora più fondamentale durante il lockdown a seguito della pandemia da SARS-CoV-2, proprio perché i negozi sono rimasti aperti e questo ha permesso di comunicare alla Comunità i numeri utili, le direttive sull’utilizzo delle mascherine ecc.

I soggetti vulnerabili agganciati dai Talenti sono stati 62, quasi tutti misconosciuti dai servizi sociosanitari. Alcuni di questi sono stati aiutati direttamente dai Talenti con informazioni e numeri utili e quant’altro.

Ventotto persone in difficoltà agganciate tramite i Talenti hanno a loro volta voluto essere riconoscenti alla Comunità e al territorio del supporto ricevuto [Alessandro Roberto Cornio, Elena Sciurpa, Federica Cirlini 488 Sistema Salute. La rivista italiana di educazione sanitaria e promozione della salute, vol. 66, n.4, ottobre-dicembre 2022] e sono diventate a loro volta Talenti Sociali e risorse, mettendo a disposizione le loro competenze e avvicinando altre persone che sapevano essere lontane dalla Comunità come loro lo erano in precedenza, agganciandole a loro volta, sostenendole nel superare l’imbarazzo e la vergogna nel chiedere aiuto.

Per fare alcuni esempi: alcune signore provenienti dal Bangladesh si sono rese disponibili a insegnare l’italiano a loro connazionali; altre signore hanno gestito gratuitamente corsi di cucina per il Centro Famiglie; alcuni signori hanno messo a disposizione le loro competenze manuali gratuitamente per gestire laboratori per ragazzi con bisogni speciali.

Questa semplice esperienza, nata grazie al percorso compartecipativo e alle idee del territorio e dei diversi interlocutori conosciuti, ha creato maggior benessere nella Comunità e ha avuto un forte impatto psicologico.

Riferimento Federica Cirlini – f.cirlini@collinematildiche.it

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