Prima la Comunità -

CALABRIA: Percorsi di innovazione possibile del welfare di comunità in Calabria

La Calabria di fronte alle sfide e opportunità del PNRR per una nuova idea di salute
(Franco Caccia – dirigente sociologo – responsabile U.O. Servizi Sociali Asp di Cz)


I processi di riorganizzazione delle reti territoriali, per più efficaci politiche della salute, costituiscono un tema che si alimenta attraverso idee e sperimentazioni innovative. Il momento attuale in cui il PNRR pone scadenze e assicura risorse, deve poter rappresentare una sfida da cogliere.

La regione Calabria ha di recente attivato uno strumento finalizzato a rafforzare le fasi dell’integrazione socio-sanitaria (istituzione apposito tavolo tecnico per l’integrazione sociosanitaria- DCA n. 74 del 3 marzo 2023). Nei mesi scorsi (10 luglio 2023), presso la sede istituzionale della regione Calabria, su iniziativa di Federsanita-Anci e della SISS (Società italiana sociologi della salute), si è tenuto un importante convegno dal titolo significativo: “La Calabria di fronte alle sfide e opportunità del PNRR per una nuova idea di salute”.

L’evento, patrocinato dalla presidenza del consiglio regionale della Calabria, ha stimolato un articolato quanto concreto confronto di idee e sperimentazioni tra qualificati stakolder. Hanno infatti relazionato amministratori (regionali e comunali); dirigenti apicali del dipartimento salute della Regione Calabria, Ernesto Esposito, sub commissario alla salute; il direttore regionale dell’Inps, Giuseppe Greco, responsabili di servizi pubblici e del mondo del non profit, promotori di esperienze innovative di welfare in Calabria, don Giacomo Panizza presidente Progetto Sud e Franco Caccia- resp.le U.O. servizi sociali dell’Asp di Catanzaro; il direttore generale dell’ASP di Reggio Calabria, Lucia Di Furia, il presidente regionale Federsanitanci, Pino Varacalli, il presidente dalla Siss, Rocco Di Santo.

I lavori conclusi dal presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, hanno avviato un utile percorso di approfondimento che dovrebbe essere supportato dall’avvio di un’azione di ricerca finalizzata ad attivare in Calabria un osservatorio di buone prassi nel campo della salute territoriale e un laboratorio per l’innovazione. È infatti risaputa la valenza strategia della conoscenza per il buon esito dei processi di innovazione e miglioramento organizzativo, in particolar modo nei settore dei servizi alla persona. È questo, però, almeno per la stragrande maggioranza dei servizi socio-sanitari erogati in Calabria, un terreno ancora inesplorato da cui è difficile far attecchire e germogliare nuove piante.

L’attivazione della funzione di ricerca, finalizzata a dare contenuto organizzativo al Laboratorio e Osservatorio regionale, per l’innovazione dei servizi per la salute, potrebbe costituire una esperienza pilota da cui ricavare notevoli benefici. Il contesto potrebbe essere il citato tavolo tecnico regionale, istituito di recente per rafforzare le politiche di integrazione socio-sanitaria.

Una riflessione organizzativa, in particolar modo in questa fase, appare necessaria in merito scarsa/inesistente considerazione riservata dalle recenti normative, volte alla riorganizzazione dei sistemi di cura, alla figura del sociologo. Come noto la presenza di questa figura professionale, per diversi decenni, ha rappresentato un punto fermo, soprattutto nell’ambito delle aziende sanitarie, inquadrata nella dirigenza tecnica. Il progressivo pensionamento dei sociologi, assunti in prevalenza negli anni 70-80, non ha confermato tale figura nelle nuove piante organiche.

Le specifiche competenze, tecniche e scientifiche, in capo al percorso studiorum dei laureati in sociologia rappresentano un bagaglio di conoscenze quanto mai necessarie per accompagnare la transizione in atto delle politiche di cura per troppo tempo centrate su approcci ospedale-centrici e su offerte di tipo prestazionale-individuale, verso una dimensione organizzativa aperta al territorio e alle sinergie organizzative.

Anche per queste motivazioni, di rinnovata attenzione verso un nuovo paradigma della salute, nei mesi scorsi è stato organizzato un convegno tenuto a Catanzaro presso la sede della regione Calabria. Le relazioni dei diversi relatori citati hanno inteso richiamare l’attenzione dei responsabili delle istituzioni e dei servizi territoriali, verso l’urgenza di una diversa organizzazione dei servizi in cui un diverso spazio può essere assegnato proprio alla figura del sociologo. Le norme, purtroppo a partire dal DM 77, non prevedono nessuna forma di coinvolgimento del sociologo nella riorganizazione delle reti territoriali. Tali scelte appaiono quanto mai discutibili e in controtendenza. Nel mentre infatti si procede, speditamente, a investimenti strutturali per dare nuove case ai servizi di prossimità, previsti dal PNRR e in cui il ruolo della comunità e la necessità delle connessioni con i diversi attori è fondamentale, sarebbe stato coerente dare spazi e ruoli a coloro che hanno nel loro percorso di studi competenze di ricerca sociale e organizzazione dei servizi.

Una dimenticanza frutto, probabilmente, dell’assenza di forme di rappresentanza dei sociologi ai tavoli inter-istituzionali, nazionali e regionali, in cui si assumono decisioni vincolanti per l’assetto organizzativo, strutturale, organizzativo e professionale, del welfare di comunità e dei nuovi approcci alla salute dei cittadini.

Una comunità scientifica, di sicuro qualificata e accreditata, come quella rappresentata dalla rete di organizzazioni pubbliche e private che si riconoscono nei principi del Manifesto della salute e condividono ed alimentano il percorso denominato “primalacomunità”, rappresenta una risorsa preziosa per poter rappresentare nelle sedi opportune e con dati scientifici, la necessità di superare la criticità riportata.

Tale auspicato impegno non avrebbe uno scopo di rivendicazione parasindacale, bensì costituirebbe l’esplicitazione di una proposta coerente con i contenuti organizzativi derivanti dal pensiero e dalle proposte innovative finora avanzate ed avviate, da primalacomunità, in varie parti del Paese.

Franco Caccia

Vai alla barra degli strumenti