
Le decisioni dell’assemblea annuale per dare forma a un impegno collettivo
Il 5 aprile si è tenuta l’assemblea annuale di Prima la Comunità, un momento partecipato e denso di contenuti, che ha segnato una tappa importante nel percorso dell’associazione.
Non solo perché ha approvato il bilancio 2024 e tracciato il piano delle attività per il 2025, ma soprattutto perché ha rilanciato con forza la dimensione collettiva, politica e comunitaria dell’impegno che ci unisce.
Al centro della giornata, il tema della governance delle Case della comunità. Se ne è discusso nella prima parte dell’assemblea, aperta anche ai non soci, con contributi provenienti da diversi ambiti – giuridico, sociale, organizzativo, etico – per cercare di rispondere a una domanda sempre più urgente: come possiamo “praticare” davvero le Case della Comunità, renderle vive, accessibili, inclusive, oltre la forma? La governance, è stato ribadito, non è un tecnicismo: è il modo in cui si tengono insieme persone, istituzioni, bisogni, risorse e visioni. È lo snodo su cui si gioca la natura pubblica, partecipata e trasformativa di queste esperienze.
La relazione del presidente don Virginio Colmegna, che pubblichiamo integralmente qui in allegato, ha offerto una lettura profonda del momento che stiamo attraversando: un contesto sociale segnato da nuove disuguaglianze, da rischi crescenti di esclusione e da una frammentazione che interroga anche le pratiche del welfare. Ma allo stesso tempo, un tempo aperto, in cui le Case della comunità possono rappresentare una risposta concreta e generativa, se interpretate come luoghi di incontro, di co-progettazione, di alleanze.
Nel corso del 2024, l’associazione ha consolidato la propria identità e rafforzato la rete di relazioni: si è sviluppato il Laboratorio per l’Innovazione, sono nate nuove alleanze (tra cui quella per le Case della Comunità e quella per la salvaguardia del Servizio Sanitario Nazionale), sono stati promossi momenti di formazione, incontri istituzionali e nuove collaborazioni accademiche. Un impegno che ha tenuto insieme visione e concretezza, pensiero e prassi.
Guardando al 2025, l’assemblea ha individuato sei ambiti di lavoro prioritari: le due alleanze nazionali, il potenziamento del Laboratorio, la formazione diffusa, il tema della governance, la salute mentale come nodo da esplorare a fondo, e infine una nuova attenzione alla dimensione organizzativa interna. È in questo quadro che nasce la decisione di avviare cinque Aree Tematiche di lavoro, a cui tutti i soci e le socie sono invitati a partecipare: Governance della Casa della Comunità, Formazione e informazione, Salute mentale, Alleanze, Organizzazione e amministrazione.
Non si tratta di moltiplicare riunioni, ma di rafforzare la nostra capacità di incidere, di essere soggetto attivo in un tempo in cui la partecipazione è spesso ridotta a rituale o lasciata all’iniziativa dei singoli. Queste Aree vogliono essere spazi aperti di riflessione e proposta, in cui ciascuno possa portare idee, esperienze, linguaggi.
L’assemblea ha approvato all’unanimità anche il bilancio consuntivo 2024 e il bilancio preventivo 2025. È stata inoltre accolta la nomina, sempre all’unanimità, della nuova componente del Consiglio Direttivo Chiara Storari, in sostituzione di Fabio Cavicchi.
La sfida che ci attende è quella di dare gambe ai contenuti, strumenti alle idee, voce a chi non ce l’ha. E per farlo serve un impegno condiviso, plurale, convinto.