Prima la Comunità -

“Gruppo Valutazione”, la nostra griglia di criteri utilizzata da una ASL di Torino

Ha trovato un primo terreno concreto di applicazione la griglia di criteri elaborata dal “Gruppo Valutazione” di Prima la comunità. Lo schema, concepito per analizzare criticamente le esperienze di innovazione sociosanitaria, è stato utilizzato in Piemonte, da una delle aziende sanitarie di Torino.

«Siamo stati interpellati dall’ASL TO 3 – racconta Giuseppe Costa (nella foto), socio di Prima la comunità e membro del “Gruppo Valutazione” oltre che docente di Sanità pubblica all’Università di Torino – per elaborare un progetto di accompagnamento degli investimenti di Case della comunità rispetto agli ambiti immateriali relativi ai processi, alle responsabilità, alle capacità. Questo perché in Regione Piemonte si è cominciato a ragionare sui fondi del Recovery Plan del PNRR preoccupandosi di qualcosa che andasse oltre i mattoni e che rappresentasse un effettivo cambiamento delle pratiche».

Elaborare una griglia di criteri è stata una scelta del “Gruppo Valutazione”, che si è chiesto quali fossero i principi essenziali e le cifre distintive di Prima la comunità. Il modello, quindi, misura la distanza tra le varie esperienze presenti nei territori che vengono prese in esame e le idee e i concetti di Prima la comunità.

«Il nostro campo di applicazione – prosegue Costa – sono state sette esperienze innovative del torinese, quasi tutte progetti, ma anche alcune attività correnti, che sono legate e pertinenti a Prima la comunità. Ognuna delle sette esperienze è stata lo spunto per proporre un seminario dedicato a un tema specifico sollecitato da quell’esperienza: dagli infermieri di comunità alle case della salute, dai percorsi assistenziali agli animatori sociali di comunità. Così abbiamo proposto sette incontri, che hanno coinvolto un centinaio di protagonisti di queste innovazioni, una vera e propria comunità di pratica».

I seminari si sono tenuti on line da luglio a ottobre. Ai partecipanti è stato chiesto di esaminare le varie esperienze al fine di condividere linguaggio e visione delle innovazioni prese in considerazione. «Ma soprattutto – spiega Costa – volevamo che venisse valutata la possibilità di replicazione di quel progetto o attività all’interno di un’azienda sanitaria tenendo conto dei criteri di Prima la comunità. Per farlo è stata utilizzata la griglia elaborata dal “Gruppo Valutazione”, che è stata quindi una modalità per analizzare criticamente quelle esperienze ed eventualmente correggerle per renderle più aderenti ai principi di Integrated Community Care, che sono poi i principi di Prima la comunità. Dopo ogni seminario è stata elaborata una sorta di newsletter che riportava il risultato dell’esame critico, punto di partenza per suggerimenti e miglioramenti per avvicinarsi al modello di Prima la comunità».

Il lavoro dell’ASL TO 3 proseguirà ora con l’obiettivo di creare un modello a tendere, un progetto con un orizzonte biennale, che accolga le innovazioni proposte da Prima la comunità utilizzando le risorse e gli strumenti che il PNRR mette a disposizione. «Quanto fatto – conclude  Costa – ritorna all’associazione come patrimonio comune, da cui ripartire per implementare il lavoro svolto. La nostra griglia è a disposizione di chiunque la voglia applicare. In essa, per fare qualche esempio, abbiamo fissato dei criteri per stabilire in che modo costruire integrazione tra le diverse figure professionali oppure in che misura fare empowerment degli stakeholder. Ora il lavoro prosegue e con Roberto Di Monaco, che coordina il gruppo, e Silvia Pilutti, continueremo a chiederci come migliorare la messa a punto di uno strumento di valutazione che, in definitiva, ci serve per capire quanto siamo vicini o lontani al modello di Prima la comunità».

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