Prima la Comunità -

CASA DELLA COMUNITÀ: ecco il progetto

Presentiamo il progetto CASA DELLA COMUNITÀ, che vuol essere la nuova modalità di presa in carico della salute e del benessere delle persone e delle comunità, vale a dire quel complesso di servizi territoriali risultati assai carenti, se non addirittura assenti, nell’affrontare la pandemia e per i quali si stanno prospettando significativi finanziamenti con le risorse europee del PNRR.

Abbiamo provato a disegnare una possibile strada di lavoro e sperimentazione, senza alcuna pretesa di esaustività organizzativa, ma con la convinzione che i valori di riferimento (gli stessi che sono richiamati dalla nostra Costituzione e dalle norme istitutive del Sistema sanitario nazionale) siano una strada necessaria per qualsiasi processo di innovazione del nostro welfare di comunità.

Non è un modello, ma la traccia di un cammino. L’indice con i contenuti ne è testimonianza. È però importante rilevare che il tutto trova fondamenti anche scientifici, economici, sociali, epidemiologici come si può verificare dai soggetti che vi hanno contribuito (Università Bocconi, Università Sant’Anna di Pisa e alcuni ricercatori dell’Università di Torino e altri Istituti di ricerca).



CASA DELLA COMUNITÀ IN SINTESI:
Non un servizio tra i tanti, ma il luogo dove si snoda la regia dei percorsi per il benessere comunitario

Cos’è?

Casa della comunità è una soluzione organizzativa che ha la funzione di hub di prossimità per le cure primarie e per i supporti sociali e assistenziali proponendosi come luogo di offerta, ma contestualmente come luogo della relazione e dell’attenzione a tutte le dimensioni di vita della persona e della comunità.

Nella Casa della comunità tutte le persone sono accolte, ascoltate, riconosciute nella loro dignità e unicità e messe in condizione di poter trovare una risposta consapevole nella rete di comunità.

Casa della comunità è anche il luogo della responsabilità di ciascuno per la salute propria e della comunità nel suo insieme perché la salute è un bene comune globale che coinvolge ogni persona.

Come funziona?

Casa della comunità è un unico punto di accoglienza ai servizi sanitari e sociali e pertanto sviluppa e gestisce un database unico per ogni cittadino, con l’obiettivo di garantire parità di trattamento di cure e di accesso alle strutture, oltre a costruire percorsi personalizzati per la salute impegnando per questo tutte le risorse: sanitarie, sociali, culturali, economiche e relazionali.

Ha al suo interno spazi per:

  • gli ambulatori dei medici di famiglia, ambulatori specialistici e servizi di diagnostica strumentale;
  • i servizi infermieristici con le attività di assistenza domiciliare;
  • i servizi sociali;
  • spazi per attività di promozione e prevenzione;
  • appositi luoghi di accoglienza e relazione, di partecipazione sociale, ambiti di sostegno alle fragilità, sedi del volontariato;

Casa della comunità costituisce il punto di regia e programmazione delle attività socioassistenziali del territorio a partire da RSA, ospedali di comunità, strutture di accoglienza, centri diurni.

È in rete con tutte le strutture e le istituzioni che nel territorio sono luoghi nei quali si produce salute come le scuole, il mondo del lavoro, le varie espressioni culturali sia formali che informali: in questo è anche un luogo simbolico di unità della comunità nel suo insieme.

Quali servizi offre?

Nella Casa della comunità i cittadini possono, attraverso un lavoro professionale coordinato tra sociale e sanitario: 

  • consultare un medico di base e un infermiere durante la giornata; 
  • consultare un professionista sanitario che accolga le richieste del cittadino e lo accompagni verso i servizi occupandosi di attivare percorsi sanitari adeguati; 
  • approfondire gli aspetti sociali dei problemi sanitari attraverso il confronto con altre figure come l’assistente sociale;
  • risolvere adeguatamente la maggior parte dei problemi di salute in un unico luogo; 
  • gestire le malattie croniche attraverso percorsi assistenziali condivisi e supervisionati. 

Quante ne servono?

Al fine di garantire ai cittadini equità di accesso, prossimità territoriale, completezza nella risposta di salute e qualità dell’assistenza indipendentemente dall’età e dal quadro clinico si stima sia necessaria una Casa della comunità ogni 15/25 mila abitanti.

Ovviamente la densità di popolazione e la conformazione del territorio saranno criteri fondamentali per stabilire il corretto posizionamento e dimensionamento, dato che le aree interne hanno esigenze diverse da quelle cittadine o metropolitane.

Come crearle?

Le Case della comunità deriveranno dalla ristrutturazione o dalla rifunzionalizzazione di edifici già esistenti come, ad esempio, strutture ambulatoriali territoriali obsolete o reparti ospedalieri da riconvertire, così come altre strutture pubbliche o private da riconvertire. Inoltre, potranno essere realizzate anche ex novo.

Chi la gestisce?

La governance di una Casa della comunità è condivisa dalla rete di tutti gli enti, organizzazioni e strutture coinvolte nel sistema-salute di un territorio attraverso un’alleanza forte tra Comune, Azienda sanitaria, terzo settore.

Si prevedono forme di partecipazione diretta sia nelle fasi di analisi dei bisogni di salute che nella definizione dei programmi e nell’uso delle risorse che, va ribadito, sono quelle istituzionali, ma anche quelle sociali e vanno dal volontariato alle diverse forme di auto-mutuo aiuto fino alle diverse aggregazioni presenti nella comunità, oltre al possibile contributo dei cittadini.

È fondamentale una visione comune: la gestione può essere diversificata e in questo il terzo settore può rappresentare una risorsa importante.

Chi ci lavora?

In una Casa della comunità sono impegnati operatori sociali e sanitari. Tuttavia, a seguito di nuovi percorsi formativi, saranno attive anche nuove figure professionali, come gli operatori di comunità, gli infermieri di prossimità, i promotori di salute.

Nella Casa della comunità potranno trovare spazi e forme di lavoro comune anche figure della società civile che rappresentano la ricchezza dei saperi sociali presenti in una comunità.



Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, interviene sulle Case della comunità

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